La distanza non importa se l’orizzonte è grande. Così il Brasile non dista molto per i bambini della scuola elementare di Buccinasco, un piccolo comune del milanese. Una storia, la loro, che merita veramente di esser raccontata.
Il primo passo fu fatto in prima elementare, a Natale, con la proposta da parte di Stefania, la maestra, di iniziare un’amicizia molto speciale, volta ad aiutare un bimbo in difficoltà.
Un’amicizia che partisse da loro, in prima persona: “la proposta è stata fatta direttamente ai bambini: non erano i genitori a tassarsi ma loro a sacrificare piccoli regali o mance. Il motivo è semplice: che loro si accorgessero di appartenere ad un mondo di cui possono essere protagonisti, un mondo non sempre roseo ma di cui possono cambiare un pezzetto”.
L’incontro è con Alex, brasiliano, di Belo Horizonte, poco più piccolo di loro.
Una storia triste di abbandono e violenza, accolta dai bambini con grande affetto. Scrutando le sue foto, un appuntamento molto atteso, si accorgevano di ogni piccolo cambiamento, alla ricerca di segni che testimoniassero quella particolare amicizia (“vedi maestra, qui è meno triste dell’altra foto, forse perché ha ricevuto i nostri regali!”).
Ai bambini non mancano semplicità e speranza: con la collaborazione dei loro genitori, per ben tre anni organizzano un mercatino di vendita dei loro giochi usati, per poter sostenere Alex e inviargli anche qualche regalo extra.
Quando le notizie sulla situazione di Alex iniziano ad essere più allarmanti preparano anche una preghiera particolare per Natale, affinché potesse essere adottato, trovare una famiglia che lo accogliesse e organizzano un collegamento skype per poterlo salutare ed incoraggiare.
Quale la sorpresa quando, durante il video collegamento, Alex annuncia che sarebbe venuto in Italia perché era stato finalmente adottato, e successivamente, sorpresa ancor più grande, li va anche a trovare!
Unanimi i pensieri e le parole dei piccoli protagonisti: un miracolo.
Trovarsi davanti quell’amico così lontano ha certamente fatto capire a tutti (più ai grandi che non ai piccoli, che già l’avevano intuito…) che non si sostiene un sogno, qualcosa di incerto e fumoso, ma una persona, un bambino.
Conclusosi il sostegno di Alex un nuovo bambino fa capolino: Murillo.
Dopo l’iniziale titubanza (“andiamo in quinta…non saremo più insieme alle medie e dobbiamo abbandonarlo subito”) hanno trovato subito le ragioni per un nuovo abbraccio, portato in Brasile da un disegno fatto per il loro nuovo amico: una mongolfiera con dentro tutti i loro nomi.
Straordinaria la spiegazione: “Noi tutti aiutiamo Murillo a crescere, ad andare in alto come la mongolfiera, siamo la sua energia; però abbiamo messo anche lui tra di noi perché abbiamo imparato che se uno non si impegna, lui personalmente, non arriverà mai ad esser felice. L’arcobaleno rappresenta la felicità”.
E per far sì che il passaggio alle medie non segni l’interruzione di questo nuovo rapporto ancora una volta s’ingegnano: un calendario per il 2013 sulla loro esperienza di sostegno a distanza, realizzato nell’ambito di un concorso sulla pace. Il calendario è in vendita e con il ricavato continueranno a sostenere Murillo.
Vejam a reportagem no site na AVSI: http://www.avsi.org/2012/04/05/sostegno-a-distanza-in-brasile-la-distanza-non-importa-se-l’orizzonte-e-grande
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